MANTENIAMO VIVA LA MEMORIA

Con l’approssimarsi della ricorrenza della Giornata della Memoria l’Istituto Comprensivo “Maria Brigida” ha inteso promuovere diverse iniziative per commemorare le vittime della Shoah. In un clima di negazionismo imperante che caratterizza la nostra società  urge come non mai tenere vivo nelle coscienze il ricordo di quelle atrocità e scongiurare il ripetersi di tali orrori. Il programma, che prevede una proiezione cinematografica, letture di albi, poesie e racconti, e che coinvolge tutte le classi della scuola, è iniziato venerdì 21 gennaio con l’intervento in diretta streaming di Fabrizio Nocera, docente dell’Unimol, sul tema Ebrei e campi di  internamento nel Molise. Gli allievi delle classi  terze  hanno potuto ascoltare le toccanti parole  del professore. Con chiarezza e semplicità  egli ha fatto luce su  alcune vicende della storia locale ancora poco note e ha sottolineato le scelte irresponsabili del nostro Paese nel promulgare le leggi razziali e il “contributo”  della nostra regione alla deportazione degli ebrei  ad  Auschwitz. “Un sottile filo nero lega il Molise ad Auschwitz”. Questo è l’esito delle ricerche del docente che ha parlato ai ragazzi  dei cinque campi di internamento  istituiti nella nostra regione ad Agnone, Isernia, Boiano, Casacalenda, Vinchiaturo e della condizione dei 260 internati ebrei provenienti da tutta Italia. Di questi,  20 sono stati trasferiti dalle autorità locali ad Auschwitz  prima dell’otto settembre del ‘43 e solo una donna è sopravvissuta. “Purtroppo abbiamo fatto anche noi parte di questa brutta storia –  ha commentato Nocera . Gli alunni, attenti e interessati, hanno rivolto delle domande al docente  che ha soddisfatto le loro curiosità, fornendo  ulteriori spunti di riflessione. Prima di congedarsi il professore ha invitato gli insegnanti  a dare voce alla microstoria nascosta all’interno delle pagine della grande storia e ha esortato i giovani a scelte responsabili.  L’incontro è terminato con l’ emozionante  lettura del  testo di una canzone di alcuni internati  che sognavano la  libertà.