Questo video nasce da un laboratorio supportato da scritti di Francesco Cangioli (Neuropsicomotricista) e ha dato la possibilità di proporre un progetto di inclusione e potenziamento chiamato per l’appunto “BESTIARIO DELLE EMOZIONI”. L’esito ha sorpreso anche me che ho coordinato le attività: sono sorpreso dalla riuscita dell’operazione viste le difficoltà di questo anno scolastico che ha subito varie intermittenze nella didattica in presenza, un prerequisito del progetto.
Il Laboratorio è stato il mezzo per fare emergere quella moltitudine di intelligenze di cui i ragazzi sono dotati, le emozioni che spesso si fatica ad esprimere, reprimendole o esprimendole in modo impulsivo, talvolta violento. Il proposito è stato dare nell'”ambiente scuola” lo spazio all’intelligenza emotiva e sentimentale. La performance che potete vedere nel video è solo uno degli esiti: un ragazzo di seconda (di cui omettiamo volutamente il nome per ragioni di privacy) ha seguito assiduamente il laboratorio coinvolgendo i suoi compagni e ha voluto concentrare il suo lavoro per esprimere “il coraggio di esternare l’affetto e la gioia”. Da varie indagini ad ampio spettro abbiamo appurato che è molto più facile per gli adolescenti esprimere la rabbia, il rancore; mentre risulta difficile dare un abbraccio, dire un semplice ‘ti voglio bene’.
Per molti studiosi e intellettuali la performance è la forma più innovativa di arte contemporanea. Questa forma di arte è spesso poco presente nei consueti programmi, ma è di estrema importanza comunicare agli allievi di ogni età che oggi per “arte” non si intende solo l’insieme di artefatti che vanno sotto le categorie della storia delle arti belle (pittura, scultura, architettura), ma che la parola “arte” si è dilatata inglobando processi creativi complessi che utilizzano contemporaneamente diversi “medium”per ottenere degli output trans-mediali.
Attraverso l’energia creativa degli allievi è stato possibile un processo mentale e fisico che ci ha coinvolto e trasformato dall’interno: siamo andati oltre la visione comune e usuale del mondo sviluppando il pensiero proiettivo, dell’immaginazione e dell’empatia, ma coinvolgendo contemporaneamente il corpo come forma in movimento.
Il progetto è stato approvato dl Collegio Docenti che ringrazio e proposto a tutti gli alunni. È stato promosso in modo particolare dalla prof.ssa Zappacosta, pertanto ha goduto della collaborazione degli insegnanti di sostegno.
Il protagonista del video ha affermato: ora mi sento più leggero, mi sento meglio, ho tirato fuori un peso, una emozione troppo forte che se avessi tenuto dentro avrebbe assunto davvero i caratteri di una bestia mostruosa. Questo riscontro ci ha reso molto grati facendoci comprendere che le energie e la nostra vitalità, che a volte è pasolinianamente disperata, sta percorrendo una strada sperimentale e dunque inevitabilmente incerta, ma che promette bene e ha già ottenuto inattesi traguardi di crescita. Buona visione,
Michele Porsia