La Ricerca-Azione: una buona pratica di sperimentazione didattica

Poco dopo la sospensione dell’attività didattica a causa della pandemia da Covid-19 anche nel nostro Istituto ha fatto il suo ingresso la didattica a distanza che, in tempi di emergenza, è sembrata essere l’unico strumento che permettesse a noi docenti di continuare a “fare scuola”. Tutto nuovo per la maggior parte dei docenti e, ovviamente, anche per gli alunni e le loro famiglie!

Su questo modo diverso di proseguire le attività didattiche sono state dette e scritte tante parole e sicuramente molti restano i punti deboli di un’attività non incentrata sul contatto quotidiano e che mette  in gioco relazioni virtuali. Pur con qualche limite, la nostra esperienza di interazione fuori dall’aula e dietro uno schermo ci ha permesso comunque di realizzare, anche se purtroppo non con tutti, lavori che hanno consentito ai ragazzi di recuperare/consolidare abilità e acquisire nuove competenze.

Il nostro osservatorio è la Scuola Secondaria di primo grado e, nello specifico, una classe prima, dove abbiamo portato avanti un progetto di Ricerca-Azione che ha mirato al recupero e potenziamento delle abilità di base dell’Italiano. In principio avevamo molti dubbi e incertezze sul come poter impegnare i ragazzi in queste attività pensate in un contesto completamente diverso. Insieme al nostro Dirigente ci siamo interrogate su quali fossero le modalità più efficaci per effettuare quanto progettato: sarebbe stato possibile realizzare progetti di questo tipo con la DAD? Sarebbero stati capaci gli alunni di gestire in autonomia il materiale condiviso su “Classroom” per apprendere con “nuovi/vecchi” strumenti e strategie didattiche? Ma i ragazzi come sempre ci stupiscono! Con il loro impegno e l’entusiasmo che li contraddistingue, ci hanno incoraggiate e sostenute nel proseguire e ultimare le attività. Attraverso la creazione di lapbook e storytelling si è voluto suscitare nei “nostri” alunni la passione per la scrittura creativa permettendo loro di cimentarsi con i verbi e il loro corretto utilizzo.

La valutazione finale dei lavori prodotti ha offerto ulteriori informazioni utili per definire non solo il raggiungimento degli obiettivi della progettazione di italiano (recuperare e consolidare le competenze di base nella lingua di appartenenza) ma anche di quelli trasversali quali la socializzazione, il rispetto delle regole e lo sviluppo della creatività.

La speranza è quella di avere la possibilità di portare avanti progetti simili in una scuola sempre più inclusiva e orientata a percorsi di crescita cognitiva e relazionale.

D’Onofrio Maria Grazia e Ferretti Maria

 

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