Ospite d’eccezione all’I.C. Brigida di Termoli, il linguista Paolo Balboni, accompagnato dal coordinatore didattico EDUCO (ente di formazione accreditato dal Miur), ha tenuto un interessante seminario dal titolo «Cosa succede nella mente quando si impara una lingua e come facilitare il processo».
Docente universitario e studioso di glottodidattica, autore di saggi sulla didattica delle lingue straniere e di manuali di italiano come L2, attualmente il professor Balboni è Presidente della Fédération Internationale des Professeurs de Langues Vivantes, Direttore del Centro di Didattica delle Lingue della prestigiosa Università Ca’ Foscari di Venezia e Presidente dell’ANILS (Associazione Nazionale Insegnanti di Lingua Straniera).
Nel suo intervento, rivolto ad un nutrito gruppo di docenti di lingue straniere interne ed esterne all’I.C. Brigida, ha compiuto un’interessante e dettagliata analisi di tutti gli elementi utili a favorire un approccio emozionale all’insegnamento della lingua straniera, focalizzando l’attenzione dei presenti sull’importanza dell’interazione tra docente e discente e su quanto tale approccio possa risultare prezioso per l’apprendimento.
Avvalendosi di immagini e di esempi concreti, il prof. Balboni ha altresì dimostrato come, dal punto di vista neurologico, lo studio sia un compito faticoso in quanto richiede lo sdoppiamento di alcune aree corticali e l’interazione tra sinapsi e neuroni. La potenza necessaria per attivare qualsiasi tipo di apprendimento e, nello specifico, per sostenere il lungo e difficile sforzo di imparare una nuova lingua è la motivazione, condizione fondamentale ed imprescindibile nel processo di acquisizione di contenuti in LS. Presentando, a mo’ di esempio, alcune attività didattiche alternative (campi gioco e immersione linguistica, teatrino in lingua, giochi didattici ecc.), il prof. Balboni ha infine dimostrato come il dover apprendere una lingua straniera può trasformarsi in piacere, inteso come emozione positiva che stimola e favorisce l’apprendimento attraverso il coinvolgimento attivo del discente. Questo perché, ha concluso il prof. Balboni, non si possono insegnare le lingue. Ma si possono creare le condizioni perché qualcuno le impari. Una preziosa occasione di formazione, dunque, quella che ha coinvolto le insegnanti del dipartimento di lingue straniere e di sostegno con abilitazione in lingue dell’Istituto Comprensivo Brigida, nonché diverse docenti provenienti da Istituti secondari di 1^ e 2^ grado non solo termolesi, ma anche della vicina Puglia.